Mercoledì, 04 Ottobre 2023 09:00

La Comunità per lo Sviluppo Umano celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza In evidenza

A Roma, si è svolto ieri, presso il Giardino Verano, il Festival della Nonviolenza, promosso da Energia per i Diritti Umani – Onlus, insieme a tante altre organizzazioni per celebrare la Giornata Internazionale della Nonviolenza, proclamata nella ricorrenza della nascita del Mahatma Gandhi, il 2 ottobre, dalle Nazioni Unite (2007).

Una giornata di informazione, scambi culturali, danze, approfondimenti, laboratori per la promozione dei diritti umani, della non discriminazione, della cultura della pace trai popoli e della nonviolenza.

La Comunità che da più di 30 anni promuove questi valori in tutto il mondo, ha presentato il progetto “Lo scaffale dei libri della Nonviolenza”, un progetto patrocinato dall’Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro del Comune di Roma, che punta ad installare in tutte le scuole, biblioteche municipali e associazioni culturali, uno scaffale di libri che parlano, educano ed insegnano a praticare la nonviolenza. Uno scaffale che vuole essere un Totem e una Mascotte al tempo stesso. Un Totem perché la nonviolenza ci protegge, ci consiglia, ci guida. Una mascotte, perché ci accompagna ma ha bisogno di essere nutrita, dalle nostre esperienze e riflessioni, così lo scaffale sarà anche un luogo per condividere le proprie esperienze e riflessioni con le persone vicine, con la comunità del quartiere. Un esempio pratico, è stato prendere spunto dal libro “Impariamo la Nonviolenza” per realizzare un laboratorio sulla pratica della Regola d’Oro, il principio morale che dice: “Quando tratti l’altrƏ, come vuoi essere trattatƏ, ti liberi” dalla violenza e dalla sofferenza interna ed esterna.

Oggi, 2 ottobre, la festa è continuata con bambine e bambini delle classi V elementare dell’I.C. Montessori di Roma Montesacro. I bambini sono stati invitati a riflettere sulla domanda: “Qual è la differenza tra Pace e Nonviolenza?” In base alla loro riflessione hanno realizzato un disegno e scritto il loro pensiero. Poi sono scesi in giardino e sollevando al cielo i loro disegni, hanno realizzato il simbolo della nonviolenza.

Questo simbolo rappresenta i 2 principi fondamentali della metodologia della nonviolenza attiva:

  • il cerchio più piccolo, quello interno, rappresenta il principio della nonviolenza interna, cioè come liberarci dei nostri contrasti interni e della violenza e sofferenza che essi ci provocano. Il principio della COERENZA INTERNA ci dice di mettere unità interna, cioè far coincidere ciò che si sente, con ciò che si pensa e con ciò che si fa. Coerenza tra pensare, sentire e agire.
  • il cerchio più grande, quello esterno, rappresenta il principio della nonviolenza nelle relazioni con il mondo, cioè come risolvere i conflitti che abbiamo con altrƏ; questo principio è noto come Regola d’Oro, perché è proferito e diffuso in tutto il mondo, in tutte le culture e spiritualità da più di 5000 anni, è il Principio di Solidarietà che ci dice che Quando tratti l’altrƏ come vuoi essere trattatƏ, ti liberi.
  • questi due principi, dell’unità interna (coerenza tra pensare, sentire e agire) e della Regola d’Oro (trattare l’altrƏ come vuoi essere trattatƏ), non possono essere separati: non ci può essere coerenza interna senza coerenza esterna e viceversa, sono uniti in una spirale, come le spirali dell’universo in movimento. È la spirale di una forza evolutiva crescente.

Alcune\i dei bambine\i hanno condiviso i loro pensieri e riflessioni: “Non ci può essere pace, mentre c’è guerra”; “La nonviolenza è l’arma dei forti”; “la Pace è uno stile di vita e se noi bambinƏ lo impariamo ora, abbiamo tutto ciò che ci serve per vivere bene”; “il mondo è tra le nostre mani, non dobbiamo peggiorarlo, ma migliorarlo con amore e nonviolenza”; “la nonviolenza è un comportamento, la pace è ciò che si ottiene quando tuttƏ pratichiamo la nonviolenza”.

La Pace è una situazione da raggiungere, e spesso ci sono molte discussioni sul modo di raggiungere la Pace. Bisogna stabilire quali fatti possono avvicinare od allontanare la pace. Questo dibattito porta anche a degli ossimori come: fare la guerra per la pace e ricorrere alle armi per la sicurezza.

La Nonviolenza è una metodologia d’azione, un insieme di pratiche da mettere in atto, un comportamento, un atteggiamento, la scelta di non ricorrere mai alla violenza, di rifiutarla a priori.

La nonviolenza è il rifiuto di qualsiasi forma di violenza (fisica, economica, ecologica, morale, religiosa, culturale, di genere o qualsiasi altro tipo di discriminazione) ed è l’unica strada che possa realmente portare la pace e la convivenza tra i popoli. E questo, che siate d’accordo o meno, non ammette altre vie d’uscita e ci rende tuttƏ responsabili.

La nonviolenza è un modo per trattare se stessi, gli altri, la natura, l’universo. È un modo di porsi e di osservare, uno sguardo, su se stessi, sull’altrƏ e sul mondo con cui bisogna crescere e che va costantemente allenato, perché richiede più forza morale e più capacità riflessiva della risposta violenta.

Per questo parliamo di educazione alla metodologia della nonviolenza attiva.

Che i principi della nonviolenza animino le nostre scelte personali e sociali e si diffondano nel cuore di ogni uomo, donna, bambina e bambino!

La Comunità per lo Sviluppo Umano cerca volontari per la rete di Operatori per la Nonviolenza nelle scuole e nei quartieri, se vuoi partecipare e ricevere la formazione scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.