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Martedì, 16 Novembre 2010 23:33

Le “Equipes di Base” de La Comunità

Quando i “gruppi promotori de La Comunità” raggiungono uno sviluppo minimo (approssimativamente 10 membri effettivi), una permanenza nelle riunioni e scelgono tramite votazione diretta uno dei membri affinché compia la funzione di coordinamento dell’équipe e di collegamento con la “Equipe di Coordinamento del paese o mondiale”, si costituisce una “Equipe di Base de La Comunità” che da quel momento comincia a far parte dell’organica de La Comunità.

Le Equipes di Base si riuniscono periodicamente intorno ai materiali de La Comunità con l’obiettivo di organizzare attività di formazione e pratica della nonviolenza, di vuoto, denuncia e non-collaborazione con la violenza, di messa in moto di azioni esemplari nonviolente; inoltre i partecipanti si occupano anche del superamento della propria violenza interna. Le relazioni e le condotte personali e di gruppo delle equipe si basano sulla Regola d’Oro: “Tratta gli altri come vuoi essere trattato”.

Esistono anche gruppi de La Comunità che sviluppano le loro attività in modo virtuale avvalendosi dell’uso delle nuove tecnologie via Web e Internet.

Dalla loro formazione, le equipe di base de La Comunità danno impulso alla messa in moto di tre meccanismi o funzioni basilari per il loro sviluppo:

  • crescita: orienta l’azione verso altre persone, verso altre reti e organizzazioni, conl’obiettivo di far conoscere e dare impulso nella pratica a progetti, proposte e strumenti
  • comunicazione: mantiene una fluida comunicazione e interscambio con altre equipe di base e con altre organizzazioni affini agli obiettivi
  • formazione: si occupa della formazione progressiva dei membri, fornendo loro gli strumenti per il superamento della violenza interna ed esterna. Questi studi e pratiche si trovano sviluppati nei materiali principali.

Queste equipe de La Comunità possono generare vincoli con altri gruppi e organizzazioni del loro ambiente (interscambio, azioni d’insieme e collaborazione), ma per nessun motivo stabiliscono con essi relazioni organiche.

Nell’eventualità in cui membri effettivi o equipe di base incoraggino proposte, azioni o procedimenti che si oppongono chiaramente agli obiettivi de La Comunità, questa potrà togliere a detti membri o equipe di base il riconoscimento come partecipanti.

Martedì, 16 Novembre 2010 23:31

Membri e Gruppi

Qualsiasi persona che sia d’accordo con gli obiettivi di base de La Comunità può integrarsi all’organizzazione come membro aderente o come membro effettivo e così collaborare con le attività pianificate, partecipare alle riunioni di formazione e abilitazione, promuovere nuove azioni e partecipare attivamente all’organizzazione, espansione e direzione.

I membri effettivi sono parte dell’organica de La Comunità e partecipano alle riunioni, contribuiscono alla campagna economica annuale, aiutano la crescita e si abilitano in base ai lavori personali promossi da La Comunità. Eleggono tramite voto diretto i coordinatori delle Equipe di Base e i partecipanti alle Equipe di Coordinamento nazionale e mondiale. Danno anche impulso allo sviluppo e alla formazione di nuove Equipe di Base senza limitazioni geografiche.

I membri aderenti ricevono informazioni, partecipano alle attività e collaborano allo sviluppo de La Comunità, senza essere inclusi nell’organica.

Qualsiasi fronte di azione, organizzazione o gruppo che manifesta la sua adesione ai princìpi che ispirano La Comunità potrà sollecitarne l’inclusione come “aderente”. In questo caso mantiene con essa relazioni di mutua collaborazione, senza perdere la propria identità.

I gruppi iniziali de La Comunità (“gruppi promotori de La Comunità”) nascono quando un gruppo di persone comincia a riunirsi per lavorare in base al presente libro e agli altri libri e materiali ufficiali, sviluppando le attività che gli siano affini e che contribuiscano agli obiettivi generali de La Comunità. Questi gruppi iniziali sono coordinati in un primo momento da quella persona che ne ha promosso l’avvio e che li sviluppa seguendo gli obiettivi pianificati nei documenti e materiali ufficiali.

Martedì, 16 Novembre 2010 23:30

Aspetti generali

Questi delineamenti hanno l’obiettivo di definire un modello organizzativo che favorisca la crescita de La Comunità in quanto a membri partecipanti, azione nel medio e diffusione geografica e culturale.

La Comunità è una organizzazione che ha carattere universale, in questo senso i suoi membri, indipendentemente dal luogo in cui agiscono, si sentono parte di una stessa azione mondiale umanizzatrice che si esprime in modo diverso ma convergente.

Le sue forme di partecipazione sono aperte e flessibili. Si tratta di una organizzazione a base umana nella quale ogni persona si fa responsabile di quello che sostiene e costruisce.

Le strutture basilari e fondamentali de La Comunità sono le “Equipe di Base de La Comunità” che sviluppano le loro attività a livello di quartiere, familiare, di gruppi di amici, scuole, università, città, in modo virtuale, per internet, ecc.

Martedì, 16 Novembre 2010 23:22

Partecipazione

La Comunità è un’organizzazione pubblica e aperta basata su criteri di amicizia, aiuto ed esperienza. I membri ne diffondono il messaggio in accordo ai mezzi sui quali possono contare e  ne esplicitano con chiarezza le fonti di ispirazione, i fini e i procedimenti.

La partecipazione è  aperta ad ogni persona, senza discriminazione alcuna.

Giovedì, 11 Novembre 2010 17:50

Una nuova cultura

Questa nuova cultura sarà il correlato di una configurazione di coscienza avanzata nella quale ogni tipo di violenza produca ripugnanza. L’insediamento nelle società di tale strutturazione di coscienza nonviolenta sarà una conquista culturale profonda. Questo andrà al di là delle idee e delle emozioni che debolmente si manifestano nelle società attuali e comincerà a far parte della intelaiatura psicosomatica e psicosociale dell’essere umano.

D’altra parte l’equilibrio e lo sviluppo individuale e sociale possono raggiungersi se le persone acquisiscono un senso coerente della vita. Al contrario, ogni esistenza senza direzione o falsata nel proprio senso, genera sofferenza personale e collettiva. Il principio più importante che rappresenta questa cultura si enuncia così: “Tratta gli altri come vorresti essere trattato”. Esistono anche altri princìpi di azione valida che servono da orientamento nella condotta e che vengono sviluppati più avanti.

L’atteggiamento umanista, aspetto essenziale di questa nuova cultura, al di là di ogni approccio teorico, può essere inteso come una “sensibilità”, come un porsi di fronte al mondo umano in cui si riconosce l’intenzione e la libertà negli altri e in cui si assumono impegni di lotta nonviolenta contro la discriminazione e la violenza.

Questa nuova cultura si basa su una nuova concezione dell’essere umano dalla quale deriva una scala di valori, una metodologia di azione e un progetto personale e sociale.

La metodologia d’azione personale e sociale de La Comunità è chiamata “nonviolenza attiva” ed ha come principali strumenti:

  • Il rifiuto e il vuoto alle diverse forme di discriminazione e di violenza.
  • La non collaborazione con le pratiche violente.
  • La denuncia di tutti i fatti di violenza e di discriminazione.
  • La disobbedienza civile di fronte alla violenza istituzionalizzata.
  • L’organizzazione e la mobilitazione sociale, volontaria e solidale.
  • L’appoggio deciso a tutto ciò che favorisce la nonviolenza attiva.
  • Il superamento delle radici della violenza in se stessi; lo sviluppo delle virtù personali e delle migliori e più profonde aspirazioni umane.

Secondo questa metodologia, l’azione per la trasformazione sociale non si oppone all’azione per la trasformazione personale. Al contrario, La Comunità le intende come intimamente vincolate e, di conseguenza, propone un agire simultaneo per superare tanto la violenza sociale (esterna) quanto la violenza personale (interna).

Si tratta in definitiva di un progetto personale e sociale che cerca di superare l’attuale crisi di violenza, disorientamento e mancanza di senso che soffre l’essere umano. Questo progetto si sintetizza nell’ideale di umanizzare la Terra.
La violenza nelle sue molteplici manifestazioni è una delle caratteristiche principali del sistema sociale attuale. Ogni conflitto, sia individuale che sociale, deriva dalla situazione di violenza. La violenza sta crescendo e invadendo tutti gli ambiti della vita personale, di gruppo e sociale; si è insediata nel pensare e nel sentire di una società, che pericolosamente l’osserva avanzare, mentre si consolida una falsa ideologia che afferma: “Non esiste soluzione al problema della violenza”.
La soluzione al problema delle diverse forme di violenza esiste, e risiede nell’applicazione di una metodologia precisa: la “Metodologia della Nonviolenza Attiva”.
Sabato, 09 Ottobre 2010 15:00

Una scala di valori

I sei punti fondamentali di questa scala di valori sono:

  • In primo luogo si ubica l’essere umano come valore e preoccupazione centrale, in modo tale che niente sia al di sopra dell’essere umano e che nessun essere umano sia al di sopra di un altro.
  • In secondo luogo, si afferma l’uguaglianza di tutte le persone e pertanto si lavora per il superamento della semplice formalità di avere uguali diritti di fronte alla legge, per avanzare verso un mondo di uguali opportunità per tutti.
  • In terzo luogo, si riconosce la diversità personale e culturale. Si affermano pertanto le caratteristiche proprie di ogni popolo, condannando ogni discriminazione che si realizzi in base a differenze economiche, razziali, etniche e culturali.
  • In quarto luogo, si auspica ogni tendenza allo sviluppo della conoscenza al di sopra delle limitazioni imposte al pensiero da pregiudizi accettati come verità assolute e immutabili.
  • In quinto luogo, si afferma la libertà di idee e credenze e, per ultimo:
  • si ripudia ogni forma di violenza, considerando non solamente la violenza fisica come fattore unico, ma anche la violenza economica, la violenza razziale, la violenza religiosa, la violenza morale e psicologica, come casi quotidiani e radicati in tutte le regioni del pianeta.
Sabato, 09 Ottobre 2010 14:59

Obiettivi

Gli obiettivi de La Comunità (per lo sviluppo umano) sono lo studio, lo sviluppo, la diffusione e l’insediamento di una nuova cultura basata sulle idee fondamentali dell’Umanesimo Universalista.

La Comunità dà impulso a progetti nei differenti ambiti della vita personale e sociale, per l’applicazione concreta di questa nuova cultura.

Sabato, 09 Ottobre 2010 14:57

Antecedenti

La Comunità (per lo sviluppo umano) è stata creata a metà degli anni ’80 come l’organismo sociale e culturale del Movimento Umanista. Quest’ultimo è sorto il 4 maggio 1969 con una esposizione pubblica del suo fondatore, Silo, conosciuta come “La Guarigione della Sofferenza”, tenuta in una località della Cordigliera delle Ande chiamata Punta de Vacas, vicino alla frontiera tra l’Argentina e il Cile.

Il Movimento Umanista si basa sulla corrente di pensiero conosciuta come Nuovo Umanesimo o Umanesimo Universalista, le cui idee sono sviluppate nell’opera di Silo2 e in quella di diversi autori che ad essa si sono ispirati.

Questo pensiero, che implica anche un sentimento e un modo di vivere, si plasma in molteplici campi del fare umano e dà origine a diversi organismi e fronti di azione che si applicano nei propri campi specifici di attività con un obiettivo comune: umanizzare la terra, contribuendo così all’aumento della libertà e della felicità degli esseri umani. Inoltre hanno in comune la metodologia della Nonviolenza Attiva e propongono il cambiamento personale in funzione della trasformazione sociale.

Altri organismi che sono sorti dallo stesso Movimetno Umanista sono la Convergenza delle Culture, il Partito Umanista, Mondo senza Guerre e senza Violenza e il Centro Mondiale di Studi Umanisti.

Per festeggiare la Giornata Internazionale della Nonviolenza, la nostra equipe ha organizzato, durante la giornata, uno stand di sensibilizzazione al centro di Roma.

L'interesse era sensibilizzare e far connettere la gente sulla situazione violenta in cui viviamo, e poi spiegargli cos'è, e che obiettivi ha la Comunità per lo Sviluppo Umano.

Abbiamo fatto questo fermando le persone con una inchiesta adatta al tema.


La sera abbiamo organizzato una cena a tema, in cui in ogni tavolo si parlava del tema della nonviolenza a partire da frasi spunto poste sul menu del tavolo.

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